Dia / Scia
DIA e SCIA: conosci le differenze?Un immobile che debba essere demolito o soggetto a lavori di restauro o ampliamento, richiede che il proprietario comunichi all’amministrazione competente l’intenzione ad avviare i lavori, tramite specifiche procedure. Le tempistiche della DIA e della SCIALa “Denuncia di inizio lavori” e la “Segnalazione certificata di inizio delle attività” sono accomunate dal fatto che devono essere presentate entrambe presso l’Ufficio Tecnico comunale. La più evidente delle differenze tra DIA e SCIA sta nel fatto che la prima ha bisogno di 30 giorni per essere accettata, durante i quali i tecnici esaminatori possono chiedere altri documenti o fermare sul nascere il progetto; con il secondo caso invece le operazioni possono essere avviate da subito, tenendo però presente che il Comune avrà 60 giorni di tempo per pretendere la modifica o la cessazione dell’operato. Quando la SCIA non sostituisce la DIALe differenze tra DIA e SCIA non si limitano alle tempistiche: è necessario presentare la Denuncia quando:
Si può invece ricorrere alla SCIA in presenza di lavori:
Bisogna tenere presente che, di quest ultimo elenco, si dovrà ricorrere comunque alla DIA nel caso in cui l’opera causi un cambiamento sostanziale della struttura dell’immobile. La documentazione da presentare per DIA e SCIALe differenze tra DIA e SCIA si fermano con la documentazione da allegare insieme all’atto: sebbene ogni realtà comunale richieda un certo tipo di allegati, è necessario che entrambi gli atti siano firmati da una figura professionale che se ne assuma la responsabilità, scaricandola al contempo dall’amministrazione che ha dato il permesso a procedere. Oltre a questo deve essere presentato un progetto che sia conforme alle leggi in materia di edilizia e a norma di sicurezza. Aggiornamenti 2014: cosa cambia?Con il Decreto 133/14, entrato in vigore a settembre, cambiano diverse procedure per ciò che concerne l’edilizia e le ristrutturazioni. L’interno governativo è quello di dare nuova linfa a un settore andato in crisi negli ultimi anni, visto che molti immobili sono rimasti invenduti generando così un periodo di stagnazione da ambo i lati, sia dalla parte dei proprietari che di coloro che dovevano comprare o affittare casa. Il testo del decreto varato dal Governo tocca anche altri temi inerenti questo settore, come la riqualificazione urbana, la deroga alle norme urbanistiche, la proroga per quanto riguarda i termini edilizi, il contributo di costruzione, le autorizzazione nella conferenza dei servizi e i permessi paessagistici. |